Danza

Addio ad Alberto Testa. Voce, memoria e futuro della danza italiana.

Addio ad Alberto Testa. Voce, memoria e futuro della danza italiana.

Il mondo della danza piange per la perdita del Prof della danza, un pezzo di storia ma anche un esempio per una nuova generazione danzante.

Alberto Testa si è spento il 4 ottobre, alla soglia dei suoi 97 anni, nella sua casa di Torino.  Figura emblematica del mondo della danza, danzatore e coreografo è stato il più grande storico e critico di danza italiano, nonché voce e memoria storica del panorama coreutico internazionale. 

Una vita per la danza tra libri e palcoscenico

Dopo la laurea in Lettere, studiò danza classica a Torino con Grazioso Cecchetti, figlio di Enrico Cecchetti, perfezionandosi con Susanna Egri e, in seguito, si esibì in alcuni dei principali teatri italiani e stranieri sotto la guida di grandi maestri come Léonide Massine, Margarete Wallmann e Aurel Milloss, partecipando a numerosi festival come quelli del Maggio Musicale Fiorentino, della Sagra Musicale Umbra, del Festival di Salisburgo. Attivissimo nella coreografia firma le danze di grandi allestimenti operistici, cinematografici e del teatro di prosa tra i quali Traviata di Franco Zeffirelli e Il Gattopardo di Luchino Visconti.

All'attività artistica affianca quella di studioso, critico e divulgatore della danza a livello internazionale. Impossibile dimenticare le numerose e prestigiose iniziative come la fondazione del Premio Positano per l'Arte della Danza, la curatela della Maratona di Danza al Festival dei Due Mondi di Spoleto e la sua direzione al Centro Documentazione e Ricerca per la Danza di Torino; impossibile dimenticare la sua cattedra di Storia della Danza tenuta per trent'anni all'Accademia Nazionale di Danza di Roma, i suoi numerosi testi, prezioso patrimonio per lo studio, la ricerca e la passione di intere generazioni di studenti; è stato storico e critico di balletto del quotidiano La Repubblica e ha collaborato con le principali enciclopedie riviste di settore.
 

L'ultimo uomo di un'epoca dal cuore danzante

Alberto Testa, con la sua danza e le sue parole, ha scritto in tutti i sensi la storia della danza e continuerà a comunicare ancora per molto tempo. Non solo perché è stato un professionista unico per la sua versatilità sotto ogni aspetto interpretativo, coreografico, storico-critico, per la sua passione e la sua missione di promotore e divulgatore dell'arte coreutica.

"Il Prof", come tutti affettuosamente lo chiamavano, continuerà a vivere nel ricordo di studenti, lettori e appassionati per il semplice fatto che egli stesso amava la danza. Testa è forse l'ultimo uomo di una generazione capace di danzare col cuore, cioè, di vivere per la danza e amarla nella sua unicità, senza condizionamenti esterni e materiali; è l'ultimo di un epoca fatta di uomini eleganti, cultori della bellezza e dell'arte, un signore d'altri tempi ma allo stesso tempo animato da uno spirito assolutamente moderno, in grado di stare al passo con le evoluzioni della danza, di coniugarne futuro, ricerca e tradizione, accogliendone tutti i cambiamenti. La danza è cambiata e cambierà ancora tanto ma sull'esempio di Testa bisogna adattarsi alle sue nuove forme conservandone, però, la sostanza.

Il Prof della danza non sarà dimenticato perché resterà un esempio per tutti coloro che saranno ancora mossi dal suo insegnamento. Resterà un monito per non lasciarsi travolgere dal mondo che ruota attorno alla danza ma piuttosto dalla sua essenza. Con l'auspicio che in questo nuovo tempo si possa danzare ancora.